II CONCURSO DE CRÍTICAS DE TELENOVELAS HdT: "Hasta que te conocí" (Azteca, TNT, Disney y Somos Productions, 2016), por Leda Leda
Hasta que te conocí è una serie tv messicana
del 2016, nata dalla collaborazione tra TNT, TvAzteca, Disney Latinoamérica e
SOMOS Productions; in 13 puntate ripercorre la vita, intensa e drammatica, di
Alberto Aguilera Valadez, fino a quando non diventerà per tutti Juan Gabriel,
idolo assoluto della musica popolare messicana. Insomma si tratta di una
bionovela, genere che si sta sempre più diffondendo in Sudamerica.
TRAMA:
Victoria, umile ragazza
del villaggio di Paracuaro, sembra dare un calcio ad un'inaspettata fortuna:
rifiuta il giovane, ricco e onesto figlio di una delle famiglie più in vista e
rispettate del paese, preferendogli un affascinante forestiero senza arte né
parte che le ha rubato il cuore. La sua vita,che inizialmente scorre felice allietata
dalla nascita dei figli, subisce un brusco cambiamento con la
"pazzia" improvvisa del marito, ricoverato e torturato in una clinica
psichiatrica. Abbandonata da tutti gli abitanti del villaggio, decide di
trasferirsi a Ciudad Juarez, portando con sé i figli: dalla primogenita
Virginia, matura ed equilibrata, all'ultimo nato, che tutti chiamano
affettuosamente Albertito.
Pur se a malincuore, Victoria si vedrà costretta a lasciare il figlio più piccolo in un istituto di carità: Eltribunal, dove a poco a poco la solitudine di Alberto finirà per accrescersi, a causa delle sempre meno frequenti visite della madre e delle evidenti ingiustizie che subirà. Seguiamo così le vicende di Alberto che diventa un ragazzino sempre più sensibile e ingenuo; ma anche idealista e appassionato di musica, grazie ad un saggio e simpatico vecchietto, Juanito, che rappresenta per lui il padre e il nonno che non ha potuto avere, e che gli trasmette il gusto per il canto e la musica.
Così, a circa 15 anni, Alberto decide di scappare e cercare il suo destino: in una girandola di avventure che lo porterà a vendere panini per strada, a cantare in un coro gospel diretto da un pastore americano, a esibirsi in alcuni locali di Ciudad Juarez, all'esperienza ingiusta e umiliante del carcere, a incidere il primo disco, ad andare in Venezuela come la voce emergente giovane del Messico, a conoscere la realtà spesso difficile dell'ambiente lavorativo delle case discografiche, a cantare al Teatro della BellasArtes pieno di un pubblico in delirio per lui....dove dedica tutto se stesso, la sua musica, il suo talento, il suo amore alla madre, che gli appare come un dolce ricordo, unica ad ascolatarlo in quel teatro immenso.
CRITICA:
Pur se a malincuore, Victoria si vedrà costretta a lasciare il figlio più piccolo in un istituto di carità: Eltribunal, dove a poco a poco la solitudine di Alberto finirà per accrescersi, a causa delle sempre meno frequenti visite della madre e delle evidenti ingiustizie che subirà. Seguiamo così le vicende di Alberto che diventa un ragazzino sempre più sensibile e ingenuo; ma anche idealista e appassionato di musica, grazie ad un saggio e simpatico vecchietto, Juanito, che rappresenta per lui il padre e il nonno che non ha potuto avere, e che gli trasmette il gusto per il canto e la musica.
Così, a circa 15 anni, Alberto decide di scappare e cercare il suo destino: in una girandola di avventure che lo porterà a vendere panini per strada, a cantare in un coro gospel diretto da un pastore americano, a esibirsi in alcuni locali di Ciudad Juarez, all'esperienza ingiusta e umiliante del carcere, a incidere il primo disco, ad andare in Venezuela come la voce emergente giovane del Messico, a conoscere la realtà spesso difficile dell'ambiente lavorativo delle case discografiche, a cantare al Teatro della BellasArtes pieno di un pubblico in delirio per lui....dove dedica tutto se stesso, la sua musica, il suo talento, il suo amore alla madre, che gli appare come un dolce ricordo, unica ad ascolatarlo in quel teatro immenso.
CRITICA:
Hasta que te conocì, pur non presentando il classico
formato di una telenovela, è una telenovela a tutti gli effetti, nei suoi
ingredienti base e nel modo di mescolarli. Le sue 13 puntate sono un condensato
di amori, amicizie, ingiustizie, grandi ideali, sconfitte e riscatti.
Tutti gli attori sono stati perfetti in questa storia: ripercorrendo un arco di tempo piuttosto lungo dagli anni '50 agli anni '80, alcuni personaggi sono stati interpretati da vari attori. Tra tutti hanno spiccato le attrici che hanno interpretato Victoria e Virginia, in ruoli perfetti e ben studiati. Ad interpretare la mamma da giovane è stata la bella e talentuosa Claudia Pineda, e poi la Victoria adulta è stata interpretata da Dolores Heredia, che merita un applauso per la credibilità che ha dato al suo personaggio così vero e drammatico, quello di una donna delusa dalla vita e incapace di mostrare l'affetto che provava per quel figlio così piccolo e sfortunato. Ad interpretare la giovane Virginia è stata Geraldine Galvàn e poi Damayanti Quintanar. Entrambe le attrici hanno trasmesso la dolcezza e l'intensità del loro personaggio, uno dei più positivi di tutta la storia, ma non l'unico.
Tutti gli attori sono stati perfetti in questa storia: ripercorrendo un arco di tempo piuttosto lungo dagli anni '50 agli anni '80, alcuni personaggi sono stati interpretati da vari attori. Tra tutti hanno spiccato le attrici che hanno interpretato Victoria e Virginia, in ruoli perfetti e ben studiati. Ad interpretare la mamma da giovane è stata la bella e talentuosa Claudia Pineda, e poi la Victoria adulta è stata interpretata da Dolores Heredia, che merita un applauso per la credibilità che ha dato al suo personaggio così vero e drammatico, quello di una donna delusa dalla vita e incapace di mostrare l'affetto che provava per quel figlio così piccolo e sfortunato. Ad interpretare la giovane Virginia è stata Geraldine Galvàn e poi Damayanti Quintanar. Entrambe le attrici hanno trasmesso la dolcezza e l'intensità del loro personaggio, uno dei più positivi di tutta la storia, ma non l'unico.
Accanto agli attori principali Hastaque te conocì ci ha mostrato, infatti,
anche una serie di bravissimi attori che hanno fatto da comprimari e lasciato
comunque il segno: è il caso di Andrés Palacios
(Mientras haya vida, Cielo
Rojo....) nel ruolo di Daniel Mijares, amico fraterno di Alberto; Anettte
Michel (Se busca un hombre) come Ofelia de Puentes, la moglie del
direttore del carcere in cui è rinchiuso Alberto; Veronica Langer è Micaela, la
direttrice della struttura per minori in cui vive Alberto da bambino; Iràn
Castillo come Maria Romero, amica di famiglia di Alberto; GabrielaRoel (Yo no creo en los hombres, Vivir a destiempo) è
Brigida, la nonna di Alberto; Veronica Merchant (Corazón Salvaje, Alondra, Vivir a
destiempo) è Esperanza McCulley, una donna che apprezza il talento di Alberto e
lo aiuta come una seconda madre tra tante difficoltà. Insomma una costellazione
di attori di prima grandezza che hanno permesso di risplendere ancora di più
agli attori principali.
Dei 5 attori che hanno interpretato Alberto, i più piccoli p (Alberto a
3 anni), Ricardo Zertuche (Alberto a 5 anni), Matias del Castillo (Alberto a 8
anni) hanno lasciato il segno per la loro tenerezza e spontaneità. Alejandro
Felipe Flores (Alberto a 13 anni) ha dato maggior spessore all'Alberto
adolescente. Superata la fase da bambino cantilenante (chi non lo ricorda come
Frijolito in Amarteasì o come il figlio di Manuel e
Matilde in Amor real?) ,
il giovane ormai diciottenne ci ha regalato un'interpretazione davvero
convincente. Carlos Yorvick è Alberto a partire dai 17 anni, quando inizia a
muovere i primi passi nel mondo della musica come Adàn Luna. Anche questo
attore ha saputo dare un'impronta personale e intima a questo personaggio.
Infine Julian Roman è
l'attore colombiano nato nel 19777 che interpreta Alberto da adulto, fino a
quando non diventerà per tutti Juan Gabriel. L'attore è riuscito a interpretare
con bravura e delicatezza questo personaggio che accompagna tutta la storia con
il suo viaggio mentre racconta al maestro Magallanes i momenti
fondamentali della sua vita. Sin dalla prima puntata infatti Julian Roman
appare come Juan Gabriel mentre concede un'intervista dialogo, raccontando i
suoi dolori, la sua personale sofferenza e in generale la sua "filosofia
di vita".
Un'altra scelta
narrativa interessante è stata quella di presentare e chiudere ogni puntata con
le stesse scene: le scene che all'inizio creavano curiosità e mistero, poi,
ripresentate alla fine, svelavano sotto una luce nuova il loro reale
significato.
Ovviamente la musica
l'ha fatta da protagonista, e non poteva essere altrimenti: in ogni puntata
tre, quattro canzoni cantate magistralmente da voci impeccabili, con
virtuosismi vocali e profondi significati che univano le parole alle immagini,
arricchendosi reciprocamente, in un meraviglioso mondo poetico e musicale.
Quando in carcere scoprono il talento canoro di Alberto, non manca occasione in
cui non venga invitato a cantare, anche senza musica di accompagnamento:
eppure, come per miracolo, la canzone si arricchisce di una splendida colonna
musicale. All'inizio questo mi sembrava un po' strano, ma a ben pensarci, nulla
di più naturale: la canzone e la poesia delle parole sono in grado di
trascinarti in un mondo meraviglioso in cui la realtà quasi si trasfigura,
perdendo la sua materialità per condurre in un mondo nuovo, quasi impalpabile.
Del resto questo succede
ogni volta che Alberto canta, da bambino quando per guadagnare qualche soldo fa
il lustrascarpe o vendendo da ragazzino panini per strada, la sua musica
incanta e inebria.
Oppure quando Juanito,
il suo maestro, scopre il suo talento nel comporre testi e lo accompagna al
violino in quella che sarà la prima canzone, dedicata ad un uccellino, ucciso
con cattiveria dai bambini dell'istituto: La
muerte del palomo.
Uno dei temi centrali,
anzi il tema centrale, è il rapporto tra Alberto e la madre Victoria, a cui si
aggiunge anche quello con la sorella Virginia. Alberto ha sempre sofferto per
il mancato affetto della madre, a fronte delle amorevoli cure di Virginia,
tanto che anche lui, come tutti i telespettatori, ha dubitato di essere il
figlio di Virginia e non di Victoria. C'è una scena in cui capisce
definitivamente e senza dubbio che non è così: il dolore con cui ammette e
riconosce questa verità è toccante. Nel corso della sua adolescenza, inoltre,
Alberto incontra Esperanza (la Merchant) che lo prende sotto la sua ala
protettiva come una seconda mamma. Quando, per aiutarlo nella sua carriera
musicale, visto che è ancora minorenne, Esperanza gli confessa di aver parlato
con la sua vera mamma che ha deciso di darlo in adozione, per Alberto è un
nuovo dolore e un'ennesima delusione.
Eppure Alberto chercherà sempre l'affetto della madre.
Eppure Alberto chercherà sempre l'affetto della madre.
Insomma Hasta que te conocì è una bella storia
da seguire, la consiglio vivamente a chi ama la buona musica, le storie
semplici ma toccanti e ricche di sentimenti profondi.
Per
me non è affatto semplice dare un voto, tradurre in un numero le
emozioni che una storia mi ha trasmesso, ma ci proverò ugualmente: Hasta
que te conocí ha saputo coinvolgermi, farmi sorridere e commuovere,
farmi volare con spledide canzoni. Cosa chiedere di più?
Il mio voto è 9!
~CRÍTICA REALIZADA POR LEDA LEDA~
*Podéis leer la traducción de esta crítica al español, realizada por la autora de la crítica siguiendo
este enlace.
Os llevará a Issu y os aconsejo, una vez allí, leerla en pantalla completa.
Il mio voto è 9!
~CRÍTICA REALIZADA POR LEDA LEDA~
*Podéis leer la traducción de esta crítica al español, realizada por la autora de la crítica siguiendo
este enlace.
Os llevará a Issu y os aconsejo, una vez allí, leerla en pantalla completa.
Comentarios
Pobrecito tan pequeñito y sin mamá
Esto te llega a corazón... Y le pasó de verdad, es su biografía, no?
Y así hay tantos niños....
Se me ha, hecho corta, hubiera leído más. Muy bien Leda, además por traducirla,estupendo!!!
Saludos
Me ha encantado tu critica, tan dulce y tan veridica. Detras de un famoso a veces hay tristeza y una niñez dificil. Me he animado a buscar su biografia, y si, la han hecho muy igual!!
Muy bien Leda, ademas has traducido y todo, gracias!!
Saludos
Cada día que pasa se complica, son todas muy buenas, diferentes estilos, formatos... A este paso vamos a quedar todos empatados, jajaj
Saludos
Un saludo y una disculpa.
Buenas noches!!
Tessa, Hasta que te conocí es una bionovela, por lo tanto se basa en echos y personajes reales. Y si el drama del cariño que a veces falta a algunos niños no puede dejar indiferente.
Gracias Erica, tus palabras me dan mucho gusto, de verdad!
Gracias Altair, verdad hay tantas críticas maravillosas....como decidirnos?
En fin quiero agradecer Gafemo por su trabajo y esfuerzos, nos has permitido participar a este concurso y leer estas críticas increibles sobre nuestras amadas telenovelas.
Suerte y saludos!!